Moscow Mule, più che calcio del mulo, un vero Cavallo di Troia

Sarà per l’aspetto vintage dato dalla particolare tazza di rame in cui viene servito, sarà per la continua riscoperta delle infinite proprietà dello zenzero , o più semplicemente per il suo gusto pungente e fresco, il Moscow Mule torna alla ribalta da una storia che inizia nel 1941 in un bar di New York.

Il mulo di Mosca, un vero Cavallo di Troia per la Smirnoff negli States

Siamo nel 1941, a New York. Tre imprenditori disperati si trovano per caso a risollevare le sorti delle rispettive attività. Uno è John G. Martin, che non riusciva a distribuire negli Stati Uniti la vodka Smirnoff, alcolico sovietico e per questo ancora poco amato dal pubblico statunitense. Un altro è Jack Morgan, proprietario del Cock’n’Bull Tavern in Sunset Boulevard, il locale più cool di Hollywood, che stava cercando di lanciare senza successo la sua marca di Ginger Beer (un soft drink a base di zenzero). Ed il terzo, anzi, la terza è un’imprenditrice che doveva smaltire un intero stock di mug di rame da 5 once con inciso sopra asinello. Di fatto quest’incontro casuale diede vita ad un’idea che ancora oggi stuzzica il palato.

A John e Jack venne un’idea: combinare insieme Vodka e Ginger Beer, e così, con l’aggiunta di un po’ di Lime, nacque un cocktail leggermente asprigno che  ” scalciava come un un mulo”. Venne da se l’occasione di servirlo in mug di rame… con inciso sopra un asinello!

In prima battuta il cocktail venne chiamato Vodka Buck, perchè appartiene alla famiglia dei Buck Cocktail, quelli a base di Ginger Ale o Ginger Beer.

Negli anni ’50 il ribattezzato Moscow Mule  divenne di gran moda. Da Los Angeles la moda si estese fino a Manhattan portando con sé al successo anche la vodka, che finalmente riuscì a conquistare l’America.

Al cocktail che fece la fortuna di quella piccola azienda che era allora, la Smirnoff restituì una volta per tutte il suo vero nome lanciando un bicchiere speciale dedicato, una tazza di rame con un mulo sopra in onore degli inventori.

Ecco la ricetta ufficiale dell’IBA (International Bartenders Association), che assegna al cocktail un grado alcolico di circa 38,8% Vol.

 

Guarda le nostre proposte per l’aperitivo, il finger food è del Duce Labò:

COCKTAILS

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