Sei mai stato al Santuario della Patria? Quella della Festa di San Giorgio, Potrebbe essere un’ottima occasione per visitarlo anche perchè di fatto si tratta proprio della Chiesa intitolata al Santo che fu patrono di Genova eretta nella piazza principale della città di allora: Piazza San Giorgio, importantissimo crocevia dinnanzi al porto.Qui, fin dal 1139, vi si sarebbe stato conservato il gonfalone cittadino (la croce rossa in campo bianco).
Ma guardiamoci indietro e scopriamo insieme come il martire Giorgio sia diventato per Genova e per i Genovesi così importante; per farlo dobbiamo calarci nella leggenda, anzi in svariate e variegate leggende che attraversano i secoli fino a noi.
Immaginate un cupo lago, alle porte della città libica di Salem, dimora del feroce Drago , il cui compito era di avvelenare i peccatori della città corrotta. Per tenere a bada un tale flagello, la popolazione era costretta periodicamente a trarre a sorte 6 giovani vittime che venivano date in pasto all’avvelenatore. Fu durante una di queste “fortunate” lotterie che venne estratto il nome della figlia del Re, la bella Silene ed in quella occasione l’eroe mitologico, diventato San Giorgio nella leggenda cristiana, lottò strenuamente con il drago, liberò la principessa e con l’autorevolezza conferitagli dal gesto indomito, chiese ed ottenne dal popolo di Salem di credere in Cristo ed abbracciare il battesimo cristiano. San Giorgio, oltre a Santo divenne così il simbolo della cavalleria medievale e della lotta del bene contro il male. Santo, eroe ed infine martire a Lydda, in Palestina per avere rifiutato il sacrificio agli dei pagani in nome di Gesù era pronto per essere adottato da genovesi come destinatario di un profondo culto.
La devozione dei genovesi nei confronti del santo martire Giorgio sembra trovi origine nel fatto che lo stesso santo guerriero “apparve ai genovesi durante l’assedio di Gerusalemme” (Jacopo Da Varagine). Nel 1098, ad Antiochia, i cavalieri crociati ed i condottieri inglesi, in una furiosa battaglia, vennero soccorsi dai Genovesi, che ribaltarono l’esito dello scontro e favorirono la presa della città, ritenuta inespugnabile.
Secondo la leggenda, il martire si sarebbe mostrato ai combattenti cristiani in una miracolosa apparizione, accompagnato da splendide e sfolgoranti creature celesti, con numerose bandiere in cui campeggiavano croci rosse in campo bianco, poi passate nella bandiera della città.
Genova intitolò a lui un ordine cavalleresco militare, con catena d’oro e croce smaltata in rosso, concedendo ai capitani più distinti il privilegio di fregiare il portale delle proprie case con l’immagine del Santo, che ricorreva anche sulle monete.
Il “beò (beato) San Giorgio” non veniva dimenticato neppure fuori dalla patria: i genovesi dedicarono al Santo una chiesa a Napoli e una a Palermo, e diffusero l’effigie del Protettore nei domini d’oltremare: un bassorilievo in pietra, datato 1467 e con lo stemma dei Lercari, fu riportato in Italia da Cembalo dal generale Lamarmora, dopo la spedizione di Crimea.
La ricorrenza del Santo si celebra il 23 aprile ed in giro per la città è davvero facile incontrarlo in mille rappresentazioni alcune di grande valore artistico.